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Avevamo detto che non avremmo fatto un’assemblea solo per rimarcare l’insopportabilità della fini-giovanardi o per elogiare il lavoro svolto dalla nostra associazione, ma che quest’incontro sarebbe dovuto servire a tracciare una linea d’azione da sviluppare dal prossimo autunno e stabilire contatti con altre realtà e persone, in grado di vivacizzare la battaglia antiproibizionista e dare visibilità alle nostre richieste di revisione della legge.
Pensiamo di aver centrato tutti e due gli obiettivi, avendo messo in cantiere dei progetti per iniziative che riteniamo sufficientemente provocatorie per meritare l’attenzione dei media e avendo stabilito una serie di contatti a beneficio della lotta comune e a difesa dei consumatori e coltivatori in proprio.
Sintetizziamo per punti gli aspetti e i temi discussi in assemblea:
- Partecipazione
Se da una parte dobbiamo riscontrare ancora una debole presa di coscienza che vede solo poche decine di attivisti pronti a rischiare di persona, è pur vero che la maggior parte della gente che ha partecipato all’assemblea è stata portatrice di contributi preziosi, dandoci la possibilità di pianificare la nostra strategia e continuare l’opera di reclutamento per cercare di organizzare delle efficienti rappresentanze territoriali.
All’assemblea hanno partecipato fisicamente i rappresentanti dell’Associazione Luca Coscioni, della Lista Civica Nazionale e di Forum Droghe (dei cui interventi parleremo nei dettagli in seguito), ma un contributo importante è stato dato anche da Alberto Sciolari del PIC che, via Skype, ci ha raccontato di come la sensibilità nei confronti della cannabis terapeutica stia crescendo e di come sia importante per i pazienti continuare a vigilare sui contenuti proposti dalle varie Regioni.
Skype ci ha permesso anche di ascoltare un intervento di Lucia Spiri, una giovane donna affetta da SM che ci ha raccontato con una sorprendente serenità della sua esperienza con la malattia e della scoperta degli effetti benefici che la cannabis provocava in essa.
Purtroppo i soliti disguidi tecnici con connessioni troppo lunghe ci hanno impedito di collegarci con Ylenia Daniello, responsabile del coordinamento giovanile di SEL e promotrice del progetto TILT, un esperimento associativo di grande risonanza che tra i temi principali del suo programma prevede anche una determinata lotta antiproibizionista e con Claudio Natile, titolare del Progetto Canapuglia, che avrebbe voluto illustrarci della sua attività, dei problemi riscontrati nella coltivazione della canapa ad uso manifatturiero e dare consigli per chi volesse cimentarsi in questa nobile ma difficoltosa attività.
Di sicuro possiamo affermare che nonostante il numero dei partecipanti, il 23 e il 24 giugno hanno visto una grande mobilitazione del fronte antiproibizionista, dato che era in corso anche l’assemblea annuale di ENCOD per stabilire strategie continentali e lo svolgimento di una street parade a Napoli con la partecipazione di tutta la rete “verso la fine del mondo proibizionista”.
- Cannabis ad uso spirituale
Abbiamo aperto i lavori con la proiezione di un documentario realizzato da Alessandro Antonaroli su Baba Cesare (la cui vita è raccontata anche da Folco Terzani nel libro “A piedi nudi sulla Terra”), per iniziare a parlare anche dell’uso spirituale della cannabis e per portare l’attenzione sulla sconosciuta e ingiustificata repressione in atto in Italia contro coloro che la usano con motivazioni contemplative e meditative e con il proposito di sviluppare la conoscenza, tramite i nostri siti, anche di questo aspetto ignorato non solo dalla maggior parte delle persone, ma anche da tutto l’apparato legislativo.
- Proposta di Legge Bernardini e disobbedienza civile dei Radicali e ALC
Andrea Trisciuoglio della Luca Coscioni ci ha raccontato dell’ultima iniziativa messa in atto insieme a Rita Bernardini, Marco Pannella ed altri esponenti radicali, alla Camera dei Deputati lo scorso 18 giugno, dove, durante la conferenza stampa sono stati piantati alcuni semi di cannabis (le piante stanno crescendo in Via di Torre Argentina nella sede del PR), aprendo di conseguenza un legittimo dubbio: “per rendere la coltivazione legale bisogna piantare i semi alla Camera?”
Questa iniziativa provocatoria ha riscosso una notevole risonanza mediatica e ha confermato la scelta della nostra associazione nel dover e voler praticare azioni che riscontrino interesse sulla stampa con l’obiettivo di sensibilizzare il mondo politico.
Una notizia di notevole interesse è la calendarizzazione nell’agenda parlamentare della pdl dell’on. Bernardini, sulla quale è quindi previsto un imminente confronto in parlamento.
Abbiamo consegnato ad Andrea Trisciuoglio una richiesta di precisazione da inoltrare all’on. Bernardini la cui pdl prevede la depenalizzazione della coltivazione domestica, ma che molti giornali hanno riportato con l’aggiunta “per uso terapeutico”.
Abbiamo quindi chiesto di precisare se la pdl è indirizzata alla salvaguardia dei milioni di cittadini che fanno uso di cannabis indipendentemente dallo scopo o se “l’uso terapeutico” possa rivelarsi una pericolosa mediazione sulla quale far convergere il consenso trasversale dei vari partiti a discapito di chi usa la cannabis a scopo diverso.
- Unità di intenti con Forum Droghe e Lista Civica Nazionale
Leonardo Fiorentini e Beatrice Bassini di Forum Droghe (al quale ASCIA è iscritta) ci hanno anticipato sulle iniziative e sui dati raccolti nel “terzo libro bianco sulla fini-giovanardi” : http://www.fuoriluogo.it/blog/2012/06/25/ecco-il-3-libro-bianco-sulla-fini-giovanardi/, che è stato presentato al parlamento e alla stampa in data 25 giugno.
Abbiamo convenuto quindi sulla necessità di mantenere vivace il confronto con le istituzioni e stabilire una sinergia in grado di rendere maggiormente visibile il lavoro svolto dalle rispettive associazioni.
La prima opportunità ci è stata concessa da Giorgio Tempesti e Gianni Gliozzi, due medici che rappresentavano in assemblea la Lista Civica Nazionale, una formazione politica di recente formazione e che raccoglie decine di realtà associative che si ispirano al criterio di “democrazia diretta e partecipata” e proprio in virtù di questo concetto la LCN ha proposto ad ASCIA e Forum Droghe di preparare una proposta di legge sulla regolamentazione domestica da inserire nel loro programma elettorale da presentare per le prossime elezioni politiche ed essendo la prima volta che una legge creata dal basso possa avere un percorso non inquinato da interessi partitici, abbiamo accettato di buon grado ed in breve tempo presenteremo (e pubblicheremo) la proposta di legge che svilupperemo con Forum Droghe ed affideremo alla Lista Civica Nazionale.
- Assistenza e forme di azione legale
Particolarmente apprezzato è stato l’intervento dell’avvocato Lorenzo Simonetti che ha presentato all’assemblea una convenzione economica per i nostri associati e ha illustrato di come, in un processo, il ruolo e la bravura dell’avvocato siano fondamentali, poiché la reattività del giudice è di fatto stimolata dal difensore e di come sia fondamentale per il difensore cogliere ed evidenziare eventuali errori di procedura sull’analisi delle sostanze o sull’interpretazione della legge.
L’avvocato Simonetti ha anche spiegato all’assemblea di come purtroppo in Italia ci sia una grande discrezionalità sull’interpretazione delle leggi, e questo è senz’altro un grosso problema all’interno dello stesso apparato giudiziario che fa sì che anche nello stesso tribunale due persone imputate dello stesso reato abbiano trattamenti molto diversi.
Con l’avvocato Simonetti abbiamo anche tracciato le linee per una possibile azione giudiziaria nei confronti dei responsabili di migliaia di arresti ingiustificati e abbiamo messo in cantiere la preparazione di un vademecum di “pronto soccorso legale” per chi dovesse trovarsi improvvisamente ed inaspettatamente nella maglie della “discutibile” giustizia.
Per la convenzione con il suo studio legale, ulteriori informazioni verranno pubblicate a breve nei nostri siti e diffuse per NL.
- Educazione e conoscenza
Altrettanto interessante si è rivelata la proposta di collaborazione di Piero De Iurco, responsabile e coordinatore di una rete nazionale che comprende molte componenti della società civile, dai comitati di genitori e nonni delle scuole materne, ai centri civici, ai comitati di quartiere e ai consigli di fabbrica, che ci ha proposto di utilizzare questa rete per sviluppare un progetto di controinformazione sull’uso e sull’abuso delle sostanze in contrapposizione al programma terroristico previsto il prossimo anno dal DPA nelle scuole elementari.
Cercheremo di collaborare al massimo con Piero perché l’obiettivo dell’educazione sull’uso e della conoscenza delle sostanze, rientra tra i nostri obiettivi prioritari per contribuire alla lotta contro il pericolo della tossicodipendenza.
L’invito a creare interesse consapevole sull’uso di cannabis, in opposizione al “culto dello sballo” voluto dalle politiche governative, è stato rivolto anche al gruppo di ragazzi presenti in assemblea, affinché possa iniziare un percorso educativo anche nelle università e nei centri di aggregazione giovanile e ribadiamo che chiunque voglia farsi promotore di iniziative culturali relative alla cannabis, troverà sempre in ASCIA il massimo della collaborazione.
- ASCIA e Grow Shops
Purtroppo per impegni e difficoltà personali non sono potuti essere presenti alcuni veterani tra i gestori di Grow Shops, ma era con noi Simone, titolare di “Ora Legale” di Bologna, a nome di tutti coloro che praticando questa attività avvertono i potenziali rischi per se stessi e per le proprie clientele.
L’analisi sviluppata in assemblea è che la fini-giovanardi pone nella stessa visione persecutoria sia chi a loro avviso “induce ed istiga” alla coltivazione e sia chi di quella coltivazione ne fa un uso strettamente personale, quindi lottare insieme per una regolamentazione della coltivazione domestica dovrebbe a nostro avviso diventare un obiettivo condiviso in un’alleanza di fatto naturale.
ASCIA inizierà quindi, insieme ad un primo nucleo di titolari di Grow Shops, a sensibilizzare sulla necessità di una più stretta collaborazione, con la finalità di trovare punti di riferimento ASCIA a livello territoriale per tesseramento e divulgazione di materiale informativo, di operare attraverso la diffusione del vademecum redatto dallo Studio Legale dell’avvocato Simonetti per una prevenzione del danno provocato da improvvise perquisizioni e, in ultimo, per riattivare l’interesse sulla canapa attraverso eventi da progettare e realizzare insieme a livello regionale.
Sembra quindi che i tempi siano migliori e che una maggior consapevolezza stia maturando tra più realtà e componenti sociali e dai lavori dell’assemblea sono state quindi pianificate le prossime strategie che come associazione intraprenderemo dal prossimo autunno con la partecipazione e il coinvolgimento dei 400 soci attuali di ASCIA.
Sempre con l’obiettivo finale di dare il massimo contributo come associazione per cercare di far cessare questa assurda persecuzione nei confronti dei consumatori di cannabis, abbiamo deciso di rendere la tessera ASCIA vitalizia (fino a volontà di recessione da parte del socio) e quindi rinunciando alla pur piccola ma preziosa somma derivante dalle tessere, invitiamo tutti quindi, nel limite delle proprie possibilità, a partecipare anche con un versamento in sostegno alla nostra lotta e per partecipare alle inevitabili spese che stiamo coprendo a livello personale, utilizzando il link del tesseramento: http://www.legalizziamolacanapa.org/?page_id=1628, SOSTENETECI!
Ringraziamo Enrica della redazione di Dolce Vita per aver seguito i lavori dell’assemblea e aver portato con la sua presenza la testimonianza della preziosa collaborazione che la rivista sta portando avanti con ASCIA per la sensibilizzazione sulla repressione in atto e un ringraziamento particolare va ai partecipanti che sono intervenuti, a quanti si sono associati, a quanti collaborano e hanno collaborato alla nascita dell’organizzazione e a tutti coloro che nonostante la repressione e la persecuzione continuano sulla strada senza timore avendo il coraggio di metterci la faccia e di prendersi, insieme a noi, la responsabilità di lottare per i propri diritti!
Una lotta che richiede coraggio e ne è la prova ché il lunedì mattina una pattuglia di carabinieri ha pensato bene di procedere ad una ispezione degli spazi da noi utilizzati (sala e parco) alla ricerca di non si sa quali elementi compromettenti, non rinvenendo neanche un filtrino, ma trovandosi testimoni, forse increduli, del grado di civiltà e di educazione dei consumatori di cannabis.
Direttivo ASCIA
Pubblicato anche su: www.legalizziamolacanapa.org
Tra un paio di giorni al massimo pubblicheremo il resoconto dell’assemblea, anticipando comunque che è stata molto proficua e che dal prossimo autunno ci sarà molto da fare.
Intanto monitorando l’attività del DPA che una ne fa e cento ne pensa persistendo comunque nel seminare quella confusione che ritorna nelle sue casse sotto forma di milioni di euro per campagne inutili, fuorvianti e pericolose, abbiamo pensato che fosse il caso di far sentire la voce di chi viene incolpato addirittura di favorire gli interessi mafiosi e di rendersi complice del terrorismo.
L’ultima trovata è l’esposizione dello slogan: “Chi compra droghe finanzia le mafie, le loro violenze e il terrorismo!” http://www.politicheantidroga.it/comunicazione/notizie/2012/giugno/giornata/presentazione.aspx in luoghi di particolare attrattiva, come il Colosseo a Roma o la Mole Antonelliana a Torino, in 14 città italiane.
L’iniziativa ha riscosso il chiaro appoggio e patrocinio di tutte le più alte istituzioni dello Stato, che si sono rese in questo modo complici della grande menzogna che lo slogan contiene, in quanto ormai non può più essere nascosto il fatto che se un vantaggio economico e politico viene concesso alla mafia è proprio grazie alla fini-giovanardi che ha regalato alla criminalità organizzata l’assoluto monopolio della vendita di sostanze illecite e peggio ancora creando un approccio di fatto a sostanze molto più pericolose della cannabis.
Per questo motivo vi chiediamo di partecipare numerosi alla seguente mailbombing, per esprimere dissenso nei confronti dell’iniziativa che viene fatta simbolicamente a beneficio di tutta la comunità, e per ribadire che se realmente si volesse abbattere la potenza economica della mafia, il primo passo dovrebbe essere, senza ombra di dubbio, quello della regolamentazione della coltivazione domestica.
Con invito a diffondere su web
Mailbombing:
Oggetto:
Iniziativa del DPA
Testo:
Egr.gi Sig.ri Sindaci e Alti Rappresentanti delle Istituzioni dello Stato, venuto/a a conoscenza dell’iniziativa promossa dal DPA e sostenuta dal Vostro Comune e dalle Vostre Cariche, il/la sottoscritto/a esprime dissenso, in quanto avverte nell’attuale legge Fini-Giovanardi, che persegue in modo particolare il coltivatore e consumatore in proprio di cannabis, la causa principale del successo della criminalità organizzata nel mercato dell’illecito e dell’approccio, da parte di intere fasce sociali, a sostanze letali che questo mercato detiene e propone a livello monopolistico. Ritengo che solo attraverso la regolamentazione domestica di cannabis possa essere tolto alla mafia il pericoloso mercato degli stupefacenti e colpiti gli interessi che procura, salvaguardando inoltre molti giovani dalla confusione che la legge provoca, paragonando la cannabis all’eroina. Il senso di alta responsabilità di chi è chiamato ad essere punto di riferimento della collettività, non dovrebbe per semplice “buonismo” avallare iniziative che nei fatti ottengono esattamente l’opposto di quanto sostengono. In fede
Destinatari:
segreteria.sindaco@comune.torino.it,
segreteria.vicesindaco@comune.torino.it,
comunegenova@postemailcertificata.it,
sindaco@comune.bologna.it,
sindaco@comune.venezia.it,
segreteria.sindaco@comune.verona.it,
sindaco@comune.fi.it,
sindacoboccali@comune.perugia.it,
sindaco@comune.roma.it,
sindaco@comune.napoli.it,
protocollo@pec.comune.lecce.it,
presidenza.repubblica@quirinale.it,
schifani_r@posta.senato.it,
segr.pres.fini@camera.it,
ascia@legalizziamolacanapa.org
Al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a quello di Bari Michele Emiliano e a quello di Cagliari Massimo Zedda, penseremo noi ad inoltrare il comunicato tramite i form previsti per i contatti con i loro Comuni.
Fidiamo nella vostra massiccia partecipazione perché se il DPA continua a fare propaganda insulsa e pericolosa noi abbiamo il dovere di cercare di fermarli.
Direttivo ASCIA
Cari soci e simpatizzanti, noi facciamo quello che possiamo per mantenere vivace il dibattito sulla canapa e sulla repressione provocata dalla “fini-giovanardi”, ma ora ci serve il vostro contributo fattivo.
Il 23 e 24 giugno terremo a Bologna la 2^ assemblea di ASCIA e sarà un momento importante sia per discutere tra noi dello stato dell’associazione e delle prospettive future e sia per incontrare la domenica i rappresentanti delle varie realtà antiproibizioniste che abbiamo invitato all’assemblea.
In questi due anni ASCIA ha colto ogni opportunità per far sentire la voce delle migliaia di cittadini vittime della legge più liberticida d’Europa e di seguito pubblichiamo una sintetica cronologia di quanto fatto finora:
- Gennaio 2010: nasce il sito “www.legalizziamolacanapa.org” con lo scopo di coalizzare più realtà antiproibizioniste verso obiettivi ed azioni condivise, proponendo l’adesione ad un Manifesto filosofico-politico: http://www.legalizziamolacanapa.org/?page_id=2 e provvedere ad una campagna di informazione e sensibilizzazione sulla canapa.
- Marzo 2010: viene realizzato il libro-opuscolo dal titolo “La Canapa: una Pianta!” stampato in migliaia di copie, spedito a tutti i parlamentari nell’aprile 2010 e scaricabile in pdf: http://www.legalizziamolacanapa.org/wpcontent/uploads/2010/01/la_canapa_una_pianta.pdf
- Maggio/Settembre 2010: in seguito alla formazione di un comitato promotore, nasce l’esigenza di creare un associazione, in grado di battersi per il diritto alla coltivazione domestica per consumo personale.
- Gennaio 2011: durante una storica riunione, organizzata sul monte Amiata a diretto contatto con la natura per 4 giorni consecutivi, il gruppo di persone del Comitato Promotore, decide di costituire l’Associazione con la denominazione di ASCIA (Associazione Sensibilizzazione Canapa Autoprodotta).
- Marzo 2011: ASCIA debutta con una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, insieme ai deputati radicali, e all’associazione ARA, dove vengono esposti gli obiettivi dell’associazione, viene inoltre consegnato il dossier dei dati raccolti sugli arresti effettuati nell’anno 2010.
- Marzo 2011: presso il dipartimento di neuroscienze dell’università di Cagliari, viene realizzata la video-intervista al famoso neurofarmacologo GianLuigi Gessa per confutare le tesi dell’ultima pubblicazione del Dipartimento Politiche Antidroga, dal titolo ‘Cannabis e danni alla salute’.
- Aprile 2011: si tiene la prima assemblea nazionale dell’associazione a Bologna con l’apertura del tesseramento, viene discussa la situazione repressiva in atto in Italia, si illustrano le strategie e vengono stabilite le basi di collaborazione con le altre associazioni del panorama antiproibizionista.
- Estate 2011: ASCIA è presente con stand informativi al Sardinia Reggae Festival, e alla festa della Canapa di Felina.
- Settembre 2011: a Roseto degli Abruzzi, ASCIA è presente al Tilt Campus, un movimento di associazioni e persone promosso da SEL attivo nel campo dei diritti civili, del lavoro, e dell’immigrazione, che ha organizzato una 3 giorni di attività con tema l’attualità politica, la crisi e l’antiproibizionismo. Durante il dibattito interviene in collegamento in diretta video il celebre professor Lester Grinspoon.
- Ottobre 2011: nasce la rete “2012: la fine del mondo proibizionista”, un insieme di associazioni, Centri Sociali e rappresentanti della società civile, per promuovere iniziative di sensibilizzazione contro la criminalizzazione dell’uso di cannabis, in vista anche della trasferta a Vienna in occasione della conferenza dell’UNODC.
- Marzo 2012: ASCIA è presente insieme a tutte le altre associazioni della rete “Vienna 2012: la fine del mondo proibizionista”, alla marcia organizzata da ENCOD a Vienna in occasione della riunione dell’ UNODC
- Marzo 2012: insieme al MLA, all’Associazione Luca Coscioni e all’ARA, ASCIA partecipa alla conferenza stampa al Senato, invitando tutti gli esponenti delle forze politiche sensibili al cambiamento delle legge ad essere più incisivi e anche al fine di ottenere al più presto un incontro con il ministro Riccardi, sostituto dell’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Giovanardi, a cui si chiede innanzitutto un distanziamento dalle politiche fallimentari del suo predecessore.
Questo è quanto siamo riusciti a fare finora e molto c’è ancora da fare, vi esortiamo quindi a fare uno sforzo e partecipare numerosi all’assemblea, perchè, come abbiamo ripetuto più volte, noi possiamo coordinare la protesta, ma solo da una maggiore partecipazione potremo avere dei risultati tangibili.
Vi aspettiamo numerosi, ci contiamo!
Per il pernottamento al camping: 051/325016 Sig. Daniele Osti
Per info: ascia@legalizziamolacanapa.org
Direttivo ASCIA
Se solo ci fosse stata più attenzione da parte dei media, non sarebbe sfuggita all’opinione pubblica, la continuità con cui negli ultimi giorni il tema “cannabis” è apparso nel dibattito politico e sociale del Paese e nonostante la grave crisi e i problemi occupazionali che investono buona parte della popolazione, sembra che la cannabis e il suo consumo reclamino un’attenzione per troppo tempo negata e che ora non può più essere nascosta.
Abbiamo iniziato poco più di una settimana fa con la notizia della legge regionale votata in Toscana sull’uso della cannabis terapeutica, che nonostante i polveroni polemici alzati da alcune associazioni di medici e l’appello alla preghiera per salvare l’anima dei poveri “drogati” lanciata dal solerte Fabio Bernabei di Osservatorio Droga, è pur sempre un grande traguardo in un Paese come il nostro.
Poi ci sono state le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana e dell’on. Alfonso Papa a favore della depenalizzazione e per un nuovo approccio nei confronti della sostanza e dei suoi consumatori.
A seguito, seppur con le riserve che abbiamo illustrato nel precedente articolo, abbiamo salutato con vivo interesse l’incontro del “cartello” antiproibizionista con il ministro Riccardi, un passo avanti indiscutibile dopo gli anni di chiusura totale attuata dal duo storico Giovanardi-Serpelloni.
Così come con interesse abbiamo appreso della decisione di togliere la cannabis dalle sostanze soggette al doping nelle gare agonistiche nelle discipline dove questa non rechi vantaggi agli atleti e quindi, ci piace pensare, le conclusioni a cui sono arrivati i signori ricercatori è che la cannabis non è “pericolosa a prescindere” come vorrebbero farci credere alcuni amici del DPA, ma potevano chiedercelo e gli avremmo risparmiato anni di costose ricerche!
Si è svolta nel frattempo la tradizionale Million Marijuana March che quest’anno ha registrato un record di presenze a testimonianza di una insofferenza sempre più diffusa e crescente nei confronti della legislazione nazionale ed è in preparazione per la fine del mese la Street Parade di Canapisa verso la quale i fascisti di Forza Nuova hanno lanciato le loro minacce: “Noi non ci stiamo e ci batteremo contro una manifestazione che, incitando al consumo delle droghe, promuove un ulteriore strumento di annichilimento giovanile, riservandoci quindi di intraprendere iniziative per contrastare, nel caso in cui gli organi preposti permettano lo svolgimento di tale obbrobrio, la sfacciataggine di chi pensando di essere antisistema nella realtà si fa assuefare dal sistema stesso e pertanto invitiamo tutti i giovani sani e realmente ribelli del pisano a prendere in pugno le redini del proprio destino battendosi con noi contro la droga e i suoi mercanti“.
Ed in tutto questo fermento non poteva mancare anche la voce dei magnifici due: l’on. Giovanardi e il prof. Serpelloni, il primo chiede che gli eventuali risparmi derivati dalla scarcerazione di migliaia di detenuti incriminati per reati minori siano devoluti alle comunità di recupero, per garantire ai suoi amici i lauti guadagni di cui ormai godono da molti anni, a scapito dei poveri sfortunati che capitano sotto le loro grinfie, e il secondo chiede che i soldi recuperati dalla confisca dei beni delle organizzazioni criminali siano impiegati per la cura e la riabilitazione delle tossicodipendenze …due dichiarazioni, due richieste, stesso obiettivo: trasformare il consumatore di sostanze stupefacenti (ed in particolar modo il consumatore di cannabis che crea il mercato più ricco) da “criminale” a “malato da recuperare”, lasciando inalterato l’aspetto invasivo della legge nelle libertà individuali e anche quello repressivo sostituendo al ruolo del secondino, quello dell’operatore sociale!
Ma nonostante loro …eppur si muove, direbbe qualcuno!
Giancarlo Cecconi – ASCIA
Pubblicato anche su: http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=3893
Questa volta, almeno in alcuni quotidiani, non è passata del tutto inosservata. Qualcuno come ‘Repubblica’ dice 20.000, ma gli organizzatori parlano di 50.000 partecipanti, la cosa sicura è che eravamo tanti, un fiume di persone che ha percorso il tragitto con una consapevolezza diversa dagli anni passati, la consapevolezza di non poterne più di un becero proibizionismo che ogni anno miete innumerevoli vittime e la consapevolezza del fatto che il problema non può essere nascosto ancora per tanto tempo.
A livello televisivo si è invece assistito alla solita censura da parte dei maggiori telegiornali, che come sempre, quando un argomento non vuole essere trattato perchè scomodo, preferiscono non parlarne, nonostante il numero dei partecipanti avrebbe dovuto portare a citare la manifestazione della MMM tra le notizie più importanti del giorno.
Il comune di Roma è invece intervenuto per bocca del sindaco Alemanno che, in aperta polemica, ha esternato la sua rabbia su Twitter lamentandosi che “Il corteo ha lasciato la città sudicia, rifiuti e bottiglie ovunque – l’Ama pulisce e chi paga?” secondo il sindaco la manifestazione avrebbe sporcato la città di Roma, come se tutti gli altri cortei, manifestazioni pubbliche e feste varie che si volgono durante l’anno nella Capitale, non lascino la città in condizioni simili, ma la polemica era d’obbligo, non ci stupiamo!
La manifestazione è partita da Piazza dei Partigiani per arrivare sino a Piazza Bocca della Verità, una folla festante ha sfilato a suon di musica, apparentemente distratta, ma consapevole del fatto che bisogna cambiare lo status quo, una folla composta da persone di tutte le età, dai giovanissimi fino ai più attempati con i capelli grigi, ha sfilato pacifica attraverso le strade della capitale, accompagnata da un numero esiguo di forze dell’ordine che hanno “vigilato” con molta discrezione.
Un doveroso ringraziamento agli amici di Over Grow per aver issato ben 3 striscioni di Ascia nel loro carro, con la scritta “NON SIAMO CRIMINALI!”, uno slogan che è stato ripreso da tutti i quotidiani che hanno parlato della manifestazione e che rappresenta la filosofia portante del nostro movimento.
Era presente al corteo anche una delegazione dell’ “Acqua bene comune”, che ha scandito lo slogan ”Vogliamo dire ad Alemanno che la marijuana innaffiata con l’acqua privata non cresce, dunque dacci l’acqua pubblica. Questo corteo è gemellato con quello dell’acqua pubblica”.
Dopo il corteo i rappresentanti di ASCIA, MLA, Canapuglia, ALC, ARA e PIC si sono ritrovati nella Cantina Paradiso per gustare insieme una deliziosa cenetta a base di prelibati piatti a base di canapa, organizzata da “Canapa Lifestyle” ed approfittando dell’accoglienza ne abbiamo approfittato per una proficua chiaccherata per programmare iniziative condivise.
Eravamo tanti e saremo sempre di più a lottare per vedere riconosciuto il nostro diritto alla libertà dell’uso della canapa.
Non ci dilunghiamo oltre in considerazioni personali e rimandiamo alla rassegna stampa, segnalata di seguito, dedicata alla Million Marijuana March 2012.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/05/05/news/il_corteo_million_marijuana_march_musica_e_erba_libera-34514953/
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_maggio_5/million-marjhuana-march-desantis-20142640509.shtml
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=194224&sez=HOME_ROMA
http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2012/05/05/Roma-Million-marijuana-march-_6821897.html
http://www.fuoriluogo.it/sito/home/mappamondo/europa/italia/rassegna_stampa/in-50.000-alla-million-marijuana-march-a-roma
http://www.aduc.it/notizia/million+marijuana+march+roma_125358.php
ASCIA
pubblicato anche su: http://www.legalizziamolacanapa.org
Finalmente, dopo un faticoso e impegnativo lavoro, durato oltre un anno con la collaborazione di altre realtà sensibili all’argomento, come Pazienti impazienti Cannabis siamo convinti che il 2 maggio 2012 a Firenze si sia scritta una pagina di storia nel nostro Paese. Dopo 5 anni dal Decreto Ministeriale dell’aprile 2007, in cui era stata soddisfatta la nostra richiesta di inserire il Thc nella tab. ‘II B’ delle sostanze stupefacenti con riconosciute proprietà terapeutiche, è stata infatti approvata la prima legge regionale in grado di facilitare l’accesso concreto dei malati ai farmaci derivati dalla cannabis.
Tutto parte la scorsa primavera, quando, qualche mese dopo che in 8 regioni (ora sono 9) era stata presentata da consiglieri regionali di vari gruppi politici la migliore proposta di legge possibile nel preciso quadro delle norme vigenti, elaborata da pazienti e medici di 3 associazioni (PIC, ACT, ALC), arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia della presentazione in Toscana di una proposta di legge del PD che avrebbe limitato l’uso medico dei cannabinoidi alla terapia del dolore e alle cure palliative. Tale pdl, nasceva in buona fede dalla volontà di facilitare l’accesso a quella cura, dopo che la consigliera Alessia Ballini, prima di essere stroncata da un tumore, aveva avuto modo di sperimentare personalmente per i suoi dolori l’efficacia della cannabis (reperita o coltivata illegalmente, ci hanno confermato le persone che la conoscevano bene). Con la collaborazione dei consiglieri del gruppo Fds-Verdi, che hanno poi depositato la pdl 72, abbiamo quindi adattato in tutta fretta alla realtà toscana, la proposta delle altre regioni, cercando intanto di far sentire la nostra voce di pazienti, anche ai firmatari della pdl 58, poi abbiamo organizzato insieme anche un convegno con tutti gli interessati e diverse personalità internazionali.
Dopo le audizioni di associazioni e esperti del settore, la commissione sanità si è impegnata ad unificare le due pdl, con risultati insoddisfacenti ancora poche settimane fa. Poi, la sincera volontà dimostrata da alcuni consiglieri del PD ha permesso di arrivare ad un testo condiviso, dove non ci sono limitazioni a priori ad alcune categorie di malati, ma si da anche la possibilità al servizio pubblico di dispensare preparazioni galeniche, rapidamente disponibili, senza dover aspettare gli attuali tempi delle importazioni dei farmaci esteri tramite la normale procedura. Oltre che nell’ambito di “strutture ospedaliere ed a queste assimilabili” (day-hospitals, ambulatori ecc.), i farmaci potranno essere erogati a domicilio senza spese anche a pazienti in dimissioni assistite, senza che debbano per forza tornare in ospedale per ritirarli. Ecco il testo approvato, che non è la “nostra” pdl72 ma non esclude alcuna modalità di cura già permessa dalle norme nazionali. Oltre alla legge, è stata approvata anche una mozione, che mette al centro i diritti dei malati e preme sul Ministero della Salute, per ulteriori passi semplificativi.
In aula, gli interventi dei consiglieri FdS e PD sono stati caratterizzati dal buon senso e dall’attenzione al malato come persona. E’ stato anche ricordato come migliaia di pazienti debbano ricorrere al mercato nero o scelgano l’autocoltivazione, per poter beneficiare dell’effetto terapeutico della cannabis per i loro disturbi. Ed è stata menzionata l’esperienza del Canada, dove lo Stato gestisce proprie coltivazioni di marijuana da distribuire ai malati, dell’Olanda e di Israele, dove viene utilizzata negli ospizi per anziani, con risultati clamorosi. Al contrario gli interventi di PDL, UDC e Lega si basavano su una presunta pericolosità e “mancanza di evidenza scientifica” dell’efficacia dei cannabinoidi, e sulla necessità di un ulteriore nulla osta ministeriale, in spregio assoluto della qualità di vita dei malati, e delle loro necessità. Nonché in totale ignoranza del fatto che, come già ricordato, il Ministero della Salute si è già espresso: sin dal 2007 infatti, il THC per la legge italiana fa parte delle sostanze prescrivibili e dotate di efficacia terapeutica, come ha confermato addirittura il dott. Serpelloni, smentendo il solito Gasparri, secondo il quale la nuova legge toscana “è carta straccia“
Premettendo che “la politica non ha la competenza di decidere se i cannabinoidi siano utili ed utilizzabili”, con una capriola di coerenza aggiungono che la regione non avrebbe dovuto permetterne l’uso anche su ricetta medica, in assenza di certezze.
Ma la partita non finisce con l’approvazione della legge. Saranno infatti prossime delibere applicative della giunta che dovranno dare le disposizioni pratiche per la sua applicazione. Per questa ragione sarà molto importante che le associazioni di pazienti continuino a vigilare sui contenuti di tali delibere, continuando a fornire la necessaria assistenza e consulenza, ci auguriamo che questo clima collaborativo possa crescere. In confronto al desolante panorama nazionale, dove ignoranza ed arroganza la fanno da padroni, e delle vite e delle scelte dei malati non importa a nessuno, sarebbe un bell’esempio di democrazia partecipata. Così come ci auguriamo che si apra il dibattito nelle regioni dove giacciono in qualche cassetto le pdl già depositate e che presto se ne aggiungano di nuove, trovando sempre reti di pazienti pronti a battersi perché il significato delle future leggi regionali non venga stravolto. Sempre consapevoli che la strada è ancora lunga e che siamo di fronte a uno dei piccoli passi verso lo scenario auspicato in cui ogni persona possa essere libera di scegliere come curarsi senza rischiare di finire in galera.
Pazienti Impazienti Cannabis – 4 Maggio 2012
http://www.pazienticannabis.org/toscana.html
A seguito della conferenza stampa tenutasi al Senato della Repubblica il 27 u.s., le sottoscritte Associazioni emettono il seguente comunicato:
Siamo rimasti in attesa per qualche giorno di un’auspicata risposta da parte del DPA o del ministro Riccardi, che potesse in qualche modo confutare od obiettare alle nostre argomentazioni, ma anche questa volta dobbiamo notare come le Istituzioni, quando si tratta di confrontarsi su problemi reali che colpiscono migliaia e migliaia di casi umani, preferiscono adottare la linea del silenzio.
Di fronte a questa insensibilità, pensiamo che si possa addurre a due spiegazioni:
La prima è che, essendo le prove portate in Senato talmente palesi della forsennata persecuzione in corso contro i consumatori di cannabis, riesca difficile a chiunque, prof. Serpelloni e ministro Riccardi in primis, giustificare ulteriormente le menzogne che fino ad ora sono state propinate in nome della salute e della sicurezza, e quindi il saggio silenzio evita ulteriori figuracce.
La seconda, molto più inquietante, è che ci sia una dichiarata volontà di ignorare il problema e ancor più le Associazioni che esprimono un disagio diffuso e condiviso da milioni di persone, ma non darci ascolto non servirà a farci desistere.
Come già affermato in conferenza stampa, crediamo che continuare ad ignorare gli effetti devastanti della Fini-Giovanardi, serva esclusivamente a favorire il mercato criminale dello spaccio e provochi conseguentemente un errato impiego delle FF.OO. impegnate nella repressione di una criminalità inesistente, un ingiustificato ingolfamento nei tribunali, dove i processi per reati connessi all’uso o alla coltivazione domestica di cannabis registrano una continua escalation e un allarmante affollamento delle carceri, che come dalle ultime statistiche riportate, vedono i condannati per reati minori ammontare a circa 2/3 della popolazione carceraria.
Vogliamo porre fine a questa insulsa e controproducente persecuzione, invitando il responsabili del DPA e il ministro Riccardi ad un tavolo di confronto, dove poter discutere sui vari punti di vista e trovare insieme una soluzione che, attraverso una regolamentazione della coltivazione domestica e della piccola detenzione ad uso privato, decriminalizzi milioni di rispettabili cittadini italiani.
Edoardo De Blasio (Movimento Liberali Antiproibizionisti)
Andrea Trisciuglio (Ass. Luca Coscioni)
Claudia Sterzi (Giunta Radicali Italiani)
Giancarlo Cecconi (Ass. Sensibilizzazione Canapa Autoprodotta)
Pubblicato anche su: http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=3642